Che fare con un tumore? Con un ospite indesiderato che ci siamo creati e che portiamo addosso, che tende a crescere e a prendere possesso della nostra salute e della nostra sorte?
Una proposta diversa
Gli igienisti non tagliano e non rimuovono, non ricorrono al farmaco, alla chemio e alla radiologia. Gli igienisti insegnano a capire il percorso del tumore, a disinnescare, a disgregare, a chelare, a ribilanciare, a far regredire la formazione tumorale. La loro tavola operatoria si chiama digiuno ad acqua distillata (o almeno ad acqua leggera e priva di troppi minerali inorganici). Pochi giorni di riposo totale, respirando aria e bevendo acqua, prendendo eventuale sole, e una palla da biliardo diventa una nocciola, o addirittura scompare del tutto. Cos’è successo? I 70 trilioni di cellule del corpo umano non amano evidentemente il digiuno, avendo dei bisogni essenziali da soddisfare, coi loro micro-forni mitocondriali che reclamano cibo. Sono pertanto costrette a bussare alla porta del sistema immunitario. “Vogliamo cibo!” Il sistema immunitario offre loro in modo intelligente e selettivo ogni cosa disponibile. Le prime cose sono le acque stanche in eccesso, i grassi, i depositi interni, le cellule extracorporee createsi all’interno. Trattasi dunque di autolisi, di auto-scioglimento dei tumori, di cannibalismo cellulare, di succhiamento cellulare del materiale organico riciclabile, operazione gestita e diretta con grande maestria dal sistema immunitario. I veleni invece vanno espulsi, ed è l’acqua che provvede a questo col suo potere solvente e movimentante, provocando le crisi eliminative che spesso la gente non capisce e non sopporta, ma che sono un passo indispensabile per arrivare alla omeostasi, al perfetto equilibrio corporale chiamato comunemente salute.
di Valdo Vaccaro