Psicologia quantistica
Di seguito alcune domande fatte al dottor Ilio Torre sulla psicologia quantistica.
Che cos’è la psicologia quantistica?
La psicologia quantistica è un approccio multidisciplinare di differenti modelli scientifici e conoscenze umanistiche tra cui la psicologia, la biologia, le neuroscienze, la fisica quantistica e la filosofia.
I recenti studi di neuroscienza e cibernetica in che cosa hanno aiutato la formazione di questa disciplina?
Le neuroscienze sono fondamentali per comprendere i meccanismi e i percorsi del cervello in azione. Grazie alle continue comprensioni sul suo corretto funzionamento è stato possibile mettere in discussione il baluardo del libero arbitrio con le scoperte di Libet e Kornhuber, la scoperta tutta italiana dei neuroni-specchio nell’importanza evolutiva e di apprendimento. Queste discipline ci aiutano a comprendere l’interferenza dei circuiti emozionali e di sopravvivenza ,i circuiti cognitivi e percettivi e molto altro. Il cervello e il suo funzionamento rimangono il più affascinante oggetto di studio, direi quasi che il bello deve ancora venire.
Le neuroscienze sostengono che noi possiamo modellare e plasmare la struttura neurologica del nostro cervello, e quindi di noi stessi, attraverso l’attenzione ripetuta che concediamo ad ogni pensiero, semplicemente attraverso la focalizzazione della nostra attività mentale. Possiamo cambiare il nostro cervello e, di conseguenza, “semplicemente” pensando i pensieri diventano “cose”, ossia materia misurabile.
La cibernetica è stata fondamentale per la comprensione dei sistemi di feedback e auto-regolazione del corpo umano e, in generale, di tutta la realtà. Essa costituisce un modello di interpretazione della realtà non scollegato dal tutto, dove tutto è interconnesso in tutti i livelli, dai più piccoli ai più grandi. Grazie a questi scienziati è stato possibile teorizzare il modello di funzionamento delle reti neurali.
A cosa serve?
La finalità non si discosta dall’approccio classico della psicologia. È comunque orientata al miglioramento della salute, alla risoluzione dei sintomi degli stati nevrotici, al benessere psicofisico della persona e delle proprie relazioni interpersonali, nonché a comprendere e utilizzare l’immenso potere potenziale della nostra mente e della nostra esistenza.
Quali sono le novità rispetto alla psicologia tradizionale?
La psicologia quantistica integra in maniera più completa i differenti livelli con cui possiamo semplificare l’essere umano, quali quello biologico, emotivo, mentale e della coscienza/spirito. Stabilisce una relazione di più ampia responsabilità circa tutto ciò che ci riguarda sia in termini di sintomi che di successo-insuccesso e ridefinisce la nostra posizione nell’essere al mondo come assolutamente partecipativa e non più passiva.
L’attività mentale è il “processo creativo” attraverso cui creiamo la realtà sia interna che esterna a noi. Allontanandosi dal vecchio paradigma determinista che considera il soggetto di un evento separato dall’evento, la psicologia quantistica sostiene che non esiste una realtà indipendente dall’osservatore, una realtà già creata. Stabilisce che il soggetto e l’evento sono un tutt’uno inscindibile, così come non è possibile separare il parlante dal parlato, il ballerino dal ballo, il soggetto dall’oggetto, l’osservatore dall’osservato, la materia dallo spirito. La realtà esterna viene considerata ancora da creare e non già creata. L’universo è in uno stato di creazione continua, proprio in questo momento si sta creando e pertanto noi non siamo creature ma creatori della nostra realtà.
Quali tasselli mancanti cerca di colmare?
Va ad armonizzare la relazione esistente tra il nostro mondo interno e quello esterno. Enfatizza i nostri processi mentali e la loro interconnessione con la realtà percepita ed esperienziata. Offre una più completa comprensione dell’essere umano nella sua completezza (4 livelli), una visione unitaria della realtà dove i confini tra mondo interno e sono sfumati ed inesistenti e sicuramente non corporei. In ordine alla “responsabilità” nei processi creativi, introduce una nuova visione dell’individuo come essere creativo della propria realtà e non vittima degli eventi, creatore e non creatura. Rappresenta un ridimensionamento del modello meccanicista-determinista, che fino ad oggi ha cercato di prevalere nell’interpretazione dell’essere umano e dei fenomeni ad esso associati, e l’affermazione del modello olistico dell’unità non solo tra mente-corpo ma anche tra mondo interno-esterno. In virtù di tale visione occidentale e orientale ad un tempo, l’idea di chi siamo subisce una rielaborazione di 180 gradi rispetto al vecchio paradigma.
Quali sono i principi base che prende dalla psicologia e dalla fisica quantistica?
Fin dagli inizi i processi psicologici sono stati divisi tra consci e inconsci. Una sostanziale vicinanza si rileva tra il mondo quantistico e quello dell’inconscio, per esempio:
Illuminante è il principio di Werner Heisenberg, secondo cui non si può osservare qualcosa senza modificarlo e il nostro pensare è un atto di osservazione. Per ciò che riguarda alcune teorie sulle intuizioni o telepatia si fa riferimento al principio di non-localita, chiamato anche effetto a distanza. Sostanzialmente i teorici della fisica quantistica sostengono che gli eventi quantici permangono in forma di possibilità fino al momento in cui una coscienza non li osserva e li attualizza. Il mondo è solo apparentemente continuo, newtoniano e materiale, in realtà esso è discontinuo, quantico e cosciente e l’esatta natura della realtà dipende dalla partecipazione di un osservatore consapevole.
Chi la utilizza oggi al mondo?
Questo nuovo paradigma psicologico è una rappresentazione più completa della realtà e, per alcuni aspetti, vicino al paradigma orientale. E’ la vita stessa che ci “insegna” a utilizzarlo, quindi niente di più semplice del lasciarlo fluire nel quotidiano. Lo psicologo, l’operatore sociale, l’educatore professionale, il formatore qualificato nel mondo economico sono figure che possono veicolare il messaggio in modo da renderlo fruibile a tutti indistintamente. L’esatta conoscenza della realtà è un bene comune e prezioso dell’umanità intera.
Di psicologia quantistica se ne parla spesso insieme alla legge di attrazione. C’è davvero qualche legame?
Il termine “attrazione” è di impatto e di immediata comprensione, ma non corrisponde al vero. È più corretto parlare di effetti sincronici tra pensiero e realtà materiale, di sovrapposizione di possibilità quantiche e di collasso della funzione d’onda da possibilità a realtà. Così come si può parlare degli effetti di risonanza.