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Le credenze limitanti, psicologia quantistica

La realtà è un’illusione.

Oggi, anche la fisica quantistica afferma quello che le antichissime culture orientali consideravano Maya: ossia che la realtà è un’illusione. Le implicazioni di quanto detto sono notevoli: siamo parte di una realtà che creiamo man mano che la osserviamo.

La nuova ipotesi

A partire dal lavoro del neurochirurgo Karl Pribran, si è studiata l’attività del cervello in termini olografici, ovvero l’ipotesi che il nostro cervello processi la realtà come se fosse un ologramma: come la luce laser attiva delle informazioni rendendole immagini tridimensionali, così noi, osservando e pensando, attiviamo l’ologramma della realtà. Pensando e ripensando ad un evento vissuto o immaginato lo vivifichiamo nel presente e possiamo condizionare pure il nostro futuro.

Questo implica  che quello che vedo lo costruisco nel mio cervello e che non c’è realtà su cui non si possa intervenire: attraverso il mio pensiero, che è il laser che fa emergere l’ologramma, io posso cambiare la realtà.

Perché allora la realtà non corrisponde ai nostri più felici desideri?

Il cervello è più complesso di quello che si può immaginare: la nostra mente è multidimensionale, ossia opera in diverse frequenze e modalità. Desiderare una cosa a livello cosciente non basta a materializzarla nella realtà se a livello inconscio non siamo persuasi della sua possibilità. Noi creiamo la nostra vita in base ai convincimenti profondi che abbiamo su chi siamo e ciò che crediamo possibile.

Permettere ad un livello profondo

Nelle tradizioni esoteriche e nelle parole di molti mistici moderni tipo Ramtha, parlando di legge di attrazione si enfatizza il concetto di permettere: non basta volere e desiderare (di cui se ne occupa la parte cosciente del nostro cervello) ma occorre saper accettare, permettere a un livello profondo (inconscio e anima), che i nostri propositi  ci possano trovare.

Il mondo che osserviamo esterno a noi è il riflesso di ciò che, inconsapevolmente, siamo a livello inconscio. Trovare un posto di lavoro o l’anima gemella non è così facile come trovare un parcheggio in pieno centro perché  se io, pur desiderando guadagnare molti più soldi, ho radicata in me la convinzione che il denaro sia pericoloso, se desidero una  compagna ma credo di essere non piacere alle donne, ho evidentemente dentro di me un’incongruenza tra la mia parte cosciente e la mia parte profonda.

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