La morte non esiste
Mi ha colpito la frase di cui Gesù parla nel Vangelo, che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Dio è Amore e ci invita a ESSERE amore, a fare questa esperienza unica e meravigliosa. Dovremmo però ricordarci che la nostra vera natura è immortale, spirituale: anime eterne sempre amate e mai sole. Il monaco zen Thich Mhat Hahn ha scritto: “L’onda non deve morire per diventare acqua: è già acqua“. Neppure noi dobbiamo morire per diventare esseri spirituali: già lo siamo!
Ancora un estratto di Brian Weiss
Non sono e non sarò più lo stesso dopo il tuo seminario a San Francisco. Non molto tempo fa mi è stato diagnosticato un enfisema terminale e un collasso cardiaco congestizio. La mia vita, superfluo dire, è un costante dolore fisico. Partecipai al tuo seminario aspettandomi di scoprire un’esistenza precedente ma, con mia somma sorpresa, non ne ho ricevuto nessuna, così come non sono regredito alla mia infanzia, come ci istruivi. Invece, mi sono trovato a lasciare il mio corpo, fluttuando sopra di esso in un’universo colmo di bellezza e amore infiniti. Posso solo descrivere la cosa come una meravigliosa esperienza in punto di morte senza morte effettiva. Sono stati gli unici momenti di serenità da quando mi hanno diagnosticato la malattia e quella memoria mi accompagna per superare i giorni duri che mi attendono.
La morte non esiste. Lo so perché sono stato in quel luogo d’amore incondizionato e sono tornato per raccontarlo. Il velo che ci separa dall’essere constantemente consapevoli di quest’amore per me, da quel gioreno, non c’è più. Non c’è nulla da temere. Esiste solo l’amore, un amore che non discrimina, davvero universale.
Contrariamente a ciò che avevos empre creduto, non mi aspettava nessun giudizio. L’amore non sa giudicare: abbraccia, senza limiti ne condizioni. Veniamo giudicati di continuo dalle persone, ma mai da Dio, che crdo sia la sorgente diq uesto amore.
Il mio dolore era sparito. L’amore guarisce. Negli ultimi tempi non avevo trascorso un solo istante senza provare dolore. Il sollievo che sentii durante la regressione è indescrivibile.
Sai a che cosa somiglia l’odio? A un peso di diecimila chili sulle spalle. Ogni volta che veniamo giudicati o che giudichiamo gli altri,e cco un chilo che è aggiunto, finché il nostro corpo è talmente appesantito che non possiamo più muoverci. Quando diciamo che ci sentiamo addosso il peso del mondo, ecco cosa significa. E tuttavia non avevo mai capito che fardello mi ero portato dietro per tutta la vita: mi ci ero abituato. Quel giorno, al seminario, comparve. Mi librai in alto senza volerlo. Non c’era più nulla a schiacciarmi a terra. E non abbiamo neppure bisogno di fare qualcosa di straordinario per volare: solo trasformarci da essere di odio a esseri d’amore. Potrebbe suonare “nobile”, ma non potrebbe essere più semplice e immediato. La chiave della felicità e della libertà è stata sempre nelle nostre mani: semplicemente non abbiamo mai pensato di abbassare lo sguardo e vedere che cosa tenevano.
Il nostro corpo fisio è delicato: fa male, invecchia, muore. Averlo significa soffrire. Il corpo è importante, perché noi entriamo in esso e veniamo su questo pianeta per imparare, ma il processo implica grandi difficoltà iniziali. Una volta che ci siamo liberati del corpo, ci rendiamo conto che siamo più di quello che abbiamo mai immaginato di poter essere.
Quando scoprii che ero prossimo a morire, mi venne paura di quello che ci sarebbe stato dopo. Ma ora lo so. Passiamo nell’aldilà, siamo guariti e amati. E’ una gioia immensa. E’ l’esatto opposto della paura. Come siamo riusciti a capovolgere la cosa?
Una volta ritornato a casa, il ricordo di quell’esperienza non mi ha più lasciato. Il dolore torna ogni tanto, ma ora riesco a sopportarlo. Il semplice fatto di sapere che quel luogo mi attende, che attende tutti noi, mi da un grande conforto. Sento che quando morirò, ritornerò in quella beatitudine che ho sperimentato nei momenti così importanti vissuti durante il tuo seminario.
Ho raccontato ad altre persone ciò che ho imparato. E’ diventato lo scopo della mia vita: aiutare gli altri. Abbiamo tutti questo scopo, in realtà. Siamo tutti importanti, anche l’ultimo di noi. Sebbene possiamo comportarci male per ignoranza, paura o senso di superiorità, in noi non siamo mai “cattivi”. Non è un termine che potrà mai descrivere un’anima.
Se, anche solo per pochi istanti, tutti potessero sentire l’amore che ho sentito, non ci sarebbero più guerre né violenza. Perché qualcuno vorrebbe ferire un’anima? Ora io so tutte queste cose, e malgrado la fine della mia vita si stia avvicinando, in un certo senso è l’inizio. Sono in pace.
di Nathaniel Peterson da “I miracoli accadono” di Brian Weiss