Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach
E’ stato il mio primo libro della mia “rinascita” culturale. Avevo 23 anni ed ero stato invitato a leggere.Mi ricordo ancora le parole che mi fecero decidere di provare a leggere: “Sapessi quanto ti perdi”.
Era Vero! E così piano piano iniziai a leggere. Il primo libro, come dimenticarlo? Ecco forse da dove viene la voglia di provare a volare che sto capendo ultimamente.
Riuscire a spiegare quanto sia importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono capite o condivise. Provare a capire il sentimento di libertà che è insito in ognuno di noi, uomo o animale, sentimento che non deve essere trascurato, ma che anzi va curato per farci sentire appagati.
Ecco cosa mi ha dato questo libro che vi consiglio vivamente.
Trama
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach è un romanzo breve ma intenso. Il protagonista è un gabbiano che si sente diverso dagli altri e come scopo nella vita non ha solo quello di procacciarsi il cibo, come tutti i suoi simili, ma desidera imparare l’arte del volo, per scoprire tutti i segreti e raggiungere la perfezione.
Questa sua passione però è incompresa sia dalla famiglia, che cerca di spiegargli l’importanza di mangiare, per non ridursi penne ed ossa come sta succedendo a Jonathan, sia dagli amici, che con il tempo cominciano ad escluderlo dallo Stormo Buonappetito.
Il gabbiano per quanto si sforzi di sembrare simile agli altri e provare a dedicarsi solo alla ricerca del cibo, non riesce ad accontentarsi e continua a desiderare la perfezione del volo, riuscendo sempre di più a fare acrobazie uniche. Questo suo amore per il volo però lo porta all’esilio, allontanato dal Consiglio degli Anziani.
Fuori dal gruppo, Jonathan non può fare altro che continuare nella sua impresa e trascorre tutto il tempo che ha ad esercitarsi, ed è proprio durante una delle sue esercitazioni che incontra due gabbiani dalle piume splendenti che volteggiano nell’aria e lo convincono ad andare con loro nel Paradiso dei Gabbiani, dove c’è molto da imparare sul volo per raggiungere la perfezione. Lì incontra Sullivan, che oltre a diventare suo amico è il suo mentore, e lo aiuta a carpire i segreti del volo e della vita.
Jonathan impara velocemente, ma sente sempre il suo corpo come un limite per raggiungere il suo scopo, ed è per questo che chiede al gabbiano più anziano, Chang, di insegnargli a volare alla velocità del pensiero, per riuscire a oltrepassare la soglia del “qui ed ora”.
Il gabbiano riesce anche in questo, ma nel frattempo Chang passa al Paradiso superiore lasciandogli un testamento in cui gli spiegherà che l’importante per raggiungere la perfezione non sta nel volo in sé, ma nel cogliere il segreto dell’amore.
A quel punto Jonathan decide di ritornare a casa, per insegnare ai suoi vecchi amici dello Stormo Buonappetito ciò che lui ha imparato. Ma prima di rientrare nel suo cielo incontra sul suo cammino Flethcher, un gabbiano reietto molto simile a lui, che diventa il suo discepolo.
Quando decide di tornare finalmente a casa, tutti apprezzano le doti, considerate ormai divine di Jonathan, ne restano affascinati, e lui capisce quale sia la sua vera strada, quella da seguire.