Trovare meraviglia nella diversità
Definizione
1. L’esser diverso, non uguale né simile: d. d’aspetto, di colore; d. di opinioni, di gusti; d. biologica, lo stesso che biodiversità. Anche, ciò per cui due o più cose sono diverse: notare le d.; queste d. vanno scomparendo.
2. In filosofia, termine che indica la negazione dell’identità e che, soprattutto nella filosofia scolastica, è usato con riferimento a realtà di genere diverso.
3. La condizione di chi è, o considera sé stesso, o è considerato da altri, «diverso» (omosessuali, disabili, emarginati, ecc.): manca una reale accettazione della diversità.
Un pensiero
Se capissimo l’importanza dell’altro! Soprattutto quelli “diversi” da noi. Penso che l’esperienza formativa di ciascun essere umano è costantemente attraversata e costellata da continue presenze dell’altro.
Le relazioni interpersonali sono di fatto una “galleria di volti” che irrompono nel nostro spazio vitale e ai quali rispondiamo in forme differenti e a ciascuno, a suo modo, in forma singolare.
Entrare in relazione con l’altro innegabilmente vuoi dire entrare in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è “diverso” da me. E attraverso questo gesto, oltre a sviluppare maggiore coscienza della mia identità, io posso diventare più ricco, dell’alterità riconosciuta.
Eppure a volte, a livello sociale (e spesso anche educativo e religioso) si cerca di annullare la “diversità” che ci rende tutti così meravigliosamente unici, si tende a lavorare più sul collettivo che sull’individuo, a creare universi omologati, comunità di simili dove il singolo si deve identificare con il gruppo e la pluralità dei soggetti non sempre viene rispettata. Così l'”alterità” e la “diversità” vengono attribuite non a ciascun individuo in quanto essere differente da un altro, ma solo ad alcuni che presentano “particolari caratteristiche” che li rendono dissimili rispetto all’omologazione dei gruppo. Ed è proprio per questo che la presenza dei cosiddetto “diverso” nella società come a scuola genera conflitti, mette in crisi il normale funzionamento dei sistema e condiziona in modo forte la formazione e la crescita dei singoli, tanto più se si tratta di bambini e/o adolescenti.
Come si può essere diversi ma uguali?
1 – Le differenze esistono. Non si diventa uguali negando che esistano le differenze. Le differenze esistono e vanno riconosciute.
2 – Le differenze possono spiacere. Non sempre le differenze degli altri ci piacciono. Ma questo non significa che noi siamo cattivi. Diventiamo cattivi quando vogliamo impedire agli altri di essere diversi.
3 – Le differenze sono anche positive. Le differenze sono ciò che rende il mondo un posto interessante in cui vivere.
4 – Conviene accettare le differenze. L’unico modo per vivere pacificamente insieme agli altri è accettare le differenze. Una volta accettata l’idea che le differenze esistono e che, malgrado alcune siano positive, altre possono non piacerci, bisogna convincersi che la vita sociale ci impone di tollerare anche certe cose che non ci piacciono, e a nostro vantaggio.
Il video
Una frase da portare con noi
Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose sempre da angolazioni diverse.
E il mondo appare diverso da quassù.
Non vi ho convinti?
Venite a vedere voi stessi. Coraggio!
E’ proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.
Robin Williams in “L’attimo fuggente” di Peter Weir.