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Le quattro leggi della spiritualità

Oggi ho letto queste righe che hanno risuonato molto in me, portandomi a collegare tante cose che vivo o che almeno credo veritiere per me e per la mia ricerca. Si collegano col vivere il “qui ed ora” cercando di accogliere ogni cosa facendola diventare occasione in cui specchiarsi e provare da un lato a conoscersi e, dall’altro, a risolvere zone d’ombra, paure, abitudini, limiti, spigoli.

Inoltre, anche un “recente dialogo” su facebook dove si cercava di mettere sul piatto la compatibilità o meno della fede cristiana con il salutare le persone con il Namastè (che considero un inno che avvalla l’essere a immagine e somiglianza del Padre, oltre che vedersi tutti come fratelli) mi ha portato a pensare che ogni cosa, usanza, strumento, persona è dono nel momento stesso che ci permettiamo di viverci con apertura e nel rispetto dell’altrui opinione. Accogliere l’altro, sempre e comunque, ma senza rinunciare ad essere se stessi! E, guarda caso, questo contributo arriva dall’India.

Auguro, a ogni persona che legge, di permettersi il dono dell’accoglienza, innanzitutto verso se stesso, cercando di impedire che abitudine, convinzioni e idee ci facciano essere bloccati dalla rigidità della nostra mente. La mente… spesso… mente!

di Gianni Romano

In India insegnano “le quattro leggi della spiritualità”

La prima dice: “La persona che arriva è la persona giusta”, cioè nessuno entra nella nostra vita per caso, tutte le persone intorno a noi, tutte quelle che interagiscono con noi, ci sono lì per un motivo, per farci imparare e progredire in ogni situazione.

La seconda legge dice: “Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta accadere.” Niente, ma niente, assolutamente nulla di ciò che accade nella nostra vita avrebbe potuto essere altrimenti. Anche il più piccolo dettaglio. Non c’è un “se avessi fatto quello sarebbe accaduto quell’altro…”. No. Quello che è successo era l’unica cosa che sarebbe potuta succedere, ed è stato così perché noi imparassimo la lezione e andassimo avanti. Ognuna delle situazioni che accadono nella nostra vita sono l’ideale, anche se la nostra mente e il nostro ego siano riluttanti e non disposti ad accettarlo.

La terza dice: “Il momento in cui avviene è il momento giusto.” Tutto inizia al momento giusto, non prima non dopo. Quando siamo pronti ad iniziare un qualcosa di nuovo nella nostra vita, e allora che avverrà.

La quarta ed ultima: “Quando qualcosa finisce, finisce.” Proprio così. Se qualcosa è conclusa nella nostra vita è per la nostra evoluzione, quindi è meglio lasciarlo, andare avanti e continuare ormai arricchiti dall’esperienza.

Penso che non sia un caso che stai leggendo questo, se questo testo è entrato nelle nostre vite oggi; è perché siamo pronti a capire che nessun fiocco di neve cade mai nel posto sbagliato.”