LaReteDelPescatore

La rete del pescatore

Se la rete del pescatore non è ben rammentata, il suo viaggio sarà inutile. Una buona preparazione è la parte principale della sua fatica. Solo quando la rete è intatta, la barca aggiustata ed egli ha studiato le condizioni del mare e dei pesci, uscire a pescare diventa una semplice formalità. Perché allora i pesci cadranno nelle sue mani come trascinati da lenze invisibili.
Quando sembra che nulla di incoraggiante ci accada, è importante ricordare la perseveranza del pescatore. Il lavoro è monotono, tenere a posto la casa una routine, e magari i nostri obbiettivi ci appaiono lontani: tuttavia dobbiamo perseverare e prepararci. Così facendo continueremo a camminare verso la meta, sostenendo la nostra fede anche in tempi duri e minacciosi.
Per assaggiare il frutto della perseveranza occorrono maturità ed esperienza. Dobbiamo coltivare la pazienza, il tempo e i progetti. Anche quando le circostanze ci sembrano avverse, miglioriamo le nostre risorse. Mai trascurare ciò che abbiamo già avviato! Se sapremo accarezzare i nostri progetti sia nei momenti positivi, sia in quelli negativi, alla fine riusciremo nell’intento così come i pesci finiscono inevitabilmente nella rete.

 

La Frase

Ad Osho è stato chiesto: “Hai detto che l’uomo è un ponte tra l’animale e il divino. Dove siamo noi su questo ponte?”

La risposta: “Tu non sei sul ponte: tu sei il ponte. Se pensi di essere sul ponte, hai mancato il punto: è così che l’ego fraintende ogni cosa. Tu sei il ponte e, in quanto tale, devi essere superato, trasceso. La tua infelicità esiste perché la sostieni. La tua sofferenza c’è perché ci stai dietro, la nutrì. Il tuo inferno esiste grazie alla tua cooperazione. Se lo comprendi, la cooperazione si dissolve: non partecipi più a questo gioco miserabile, ti fai da parte e osservi. D’acchito, avviene l’esplosione: non c’è più nessun ego, nessuna bicicletta, nulla su cui pedalare. In quel momento, il ponte è stato attraversato.”