Giudicare sempre dalle apparenze
C’era un vecchio violino all’asta insieme con il suo consumato archetto, le corde allentate e tutto impolverato, la cassa era tutta graffiata dalle unghie della vita. Quel vecchio violino venne messo all’asta, in una di quelle aste “contadine” che usavano in campagna affinché una famiglia in difficoltà racimolasse due soldi per andare avanti. L’asta per il violino stava raccogliendo (a stento) una cifra di poche lire. Le mani si alzavano a disagio e le offerte arrivavano quasi per pietà, ma senza convinzione. Dal fondo della sala si alzò allora un vecchio che, avvicinandosi al banditore, gli chiese il permesso di prendere in mano il violino. Lo afferrò, lo spolverò con affetto, lo accarezzò, mise in tiro le corde e cominciò a suonare. Era un grande Maestro Violinista e le note cominciarono a diffondersi in tutta la sala, dolci, celestiali e immortali, rapendo il cuore dei presenti. Appena cessò la melodia il vecchio Maestro restituì il vecchio violino al banditore e si rimise a sedere in silenzio al suo posto, ma a quel punto le offerte fioccarono e il violino venne aggiudicato a oltre 10 milioni. Era forse cambiato il violino? Certamente no, ma era semplicemente bastata la mano del Maestro per dargli il giusto valore. Anche per le persone è così. Quante volte pensiamo di essere in presenza di persone di poco valore per poi scoprire, quando ormai è troppo tardi, quali fossero le loro qualità? Solo quando e se ci avvicineremo al loro cuore con l’affetto e la sapienza del Maestro che sa andare oltre l’aspetto, sapremo cogliere la loro intima essenza, estraendo dall’animo umano l’infinita armonia dei sentimenti che tutti portano in sè. Se siamo veramente Maestri… Se conosciamo la musica dell’anima… Se amiamo i violini… Se amiamo il nostro prossimo… …non aspettiamo che l’asta, la nostra vita, sia finita; prendiamo ora il violino tra le nostre mani e cominciamo a suonare. Con l’augurio che ciascuno di noi inizi subito a comporre la propria sinfonia.