Stamattina ho letto una frase di Robin Norwood che riporto sotto, anche se l’ho modificata rendendola neutra e non al femminile com’era. Mi ha colpito, tanto da volerla fissare su queste pagine, perché nella mia piccola esperienza posso solo confermare quanto sia vera. Ovviamente, anche se generica, la lamentela esce maggiormente da donne che si sentono vuote e tristi per essere sole, spesso insicure del loro effettivo valore lamentando la poca sensibilità maschile.
C’è da dire che l’uomo, per sua natura, è più dinamico, esteriore, fisico, caloroso, veloce. Nella medicina tradizionale cinese (MTC) si afferma che l’uomo è Yang mentre la donna è Yin.
Nel Tao lo Yang è rappresentato con la parte bianca (con punto nero) mentre la donna con la parte nera (con punto bianco). Questa lettura permette di capire che nulla è assoluto ma che tutto è un divenire. I confini sono curvi e mai nulla è assoluto ma sempre relativo. Allora la maggiore introspezione della natura femminile permette di esternare maggiormente queste lamentele sul genere maschile.
Ma il problema di fondo è che, se non entriamo in noi stessi cercando di capire ogni fatto/persona che la vita ci pone nel cammino come uno specchio in cui rendere consapevole la nostra vera essenza, difficilmente possiamo trovare nell’altro quello che sogniamo.
Ci siamo mai chiesti cosa amiamo davvero, come amiamo essere ascoltati, guardati, toccati, invitati, salutati? Quanto puntiamo all’introspezione e quanto a vedere solo fuori di noi?
Nulla capita per caso! Questo significa che ogni fatto o persona ci viene “incontro” per permetterci di fare esperienza di consapevolezza e entrare nella nostra unicità.
Ma la nostra società cerca di spaventarci con notizie sempre negative spingendoci a pensare che solo comprando possiamo essere felici. Ci induce a pensare che anche la salute possa essere “risolta” col farmaco di turno.
La felicità è una scelta consapevole da fare ad ogni respiro che la vita ci dona. Sta solo a noi decidere come affrontare la giornata o la situazione inveendo contro gli altri o provando a capire cosa mi può insegnare quella situazione. L’introspezione ci permette di “entrare” in noi in maniera sempre più profonda e neutra per fare esperienza di noi stessi e trovare la nostra vera natura e permetterle di farsi manifesta. Questa evoluzione, spesso fatta di piccolissimi passi, permette di trovare più fiducia in noi stessi, maggior coraggio ad essere noi stessi senza la paura del giudizio altrui, a vivere le situazioni senza doverci sempre imporre delle maschere. Questa nuova consapevolezza ci porta ad accettarci per quello che siamo, perché ogni persona è unica e frutto della Creazione. Ogni persona è un universo ricco di unicità, un vero Tao, con zone di luce e zone d’ombra.
Un universo da amare e da capire con passione e determinazione.
Si, un universo! Ogni persona è un vero e proprio universo fatto di milioni di cellule, ognuna con le sue memorie. Un universo in cui c’è spazio! Uno spazio che viene attraversato da energia, luce, pensiero, coscienza. Sono queste le cose che modellano la forma! Allora entriamo nel nostro spettacolare universo, osserviamo con passione, gioia, emozione la meraviglia che siamo e troveremo nuova consapevolezza che ci permetterà di vivere il dono della vita in maniera diversa, sicuramente meno negativo.
Questa ricerca porta un modo diverso di “vederci” e, soprattutto di pensarci. Allora le nostre vibrazioni saranno meno “false” e, quindi, inizieremo a presentarci al mondo e agli altri “universi” per quello che veramente siamo attraendo universi maggiormente compatibili!
Da ultimo come non affermare che quando non cerchiamo nulla arrivano i doni più unici?
Namastè
Gianni Romano
Frase
Molte persone commettono l’errore di cercare un’altra persona con cui sviluppare una relazione senza prima avere sviluppato una relazione con se stessi; corrono da una persona all’altra, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro. La ricerca deve cominciare a casa, all’interno di sé. Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stessi, perché quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto.